Una gamba rotta e tanta paura, nell’incidente di ieri pomeriggio che ha visto come protagonista una piccina di soli 3 anni: stava salendo la via Gambini a piedi con la mamma, aggrappata al passeggino del fratellino di 10 mesi.
È un attimo: si stacca dal passeggino, scende il marciapiede e sbuca da due veicoli in sosta, sulla carreggiata, proprio mentre sta transitando una Fiat Punto blu che la colpisce con la parte anteriore sinistra. Il conducente della Punto, sulle prime, si ferma per chiedere come sta la piccola, ma poco dopo, asserendo motivi di urgenza personali, si rimette in moto senza prestare soccorso né lasciare i propri dati.
La Polizia Locale interviene in pochi minuti ma della Punto non c’è traccia: nonostante lo spavento e la preoccupazione la mamma riesce a descrivere sommariamente il veicolo e parte della targa (4 caratteri su 7). Tanto basta per diramare un annuncio di ricerca a tutte le pattuglie sul territorio. Tra queste ce n’è una che si trova nella zona di Cattinara: dopo aver perlustrato attentamente l’area circostante l’ospedale, scende lungo la direttrice via Forlanini/Revoltella; all’altezza di scala Bonghi nota un veicolo in sosta corrispondente alla descrizione e, subito dopo, un anziano signore che si avvicina all’auto. Conferma di essere il proprietario e, consegnando i documenti suoi e del veicolo, ammette pure di essere il conducente coinvolto nell’investimento di poco prima (non erano passati nemmeno 15 minuti dall’allerta via radio).
D.B., triestino di 81 anni, dovrà rispondere di lesioni colpose1 e di aver abbandonato il luogo dell’incidente (con ferito) senza prestare soccorso né fornire i propri dati alla controparte2.
Fermarsi e prestare soccorso alle persone ferite è un preciso obbligo morale e giuridico, sanzionato pesantemente. E la Polizia Locale riesce quasi sempre a rintracciare i responsabili.
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