La Polizia Locale intercetta un corposo traffico illecito di rifiuti organizzato, in Regione

Il Nucleo di polizia ambientale della Polizia Locale di Trieste ha concluso questa mattina (21.07.2022) una vasta e complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica su un consistente traffico illecito di materiale edile da Trieste ad alcune discariche abusive in provincia di Gorizia e Udine.

Tutto è partito da una segnalazione su alcuni movimenti sospetti di camion e furgoni che

scaricavano rifiuti edili presso la sede di una società triestina in zona industriale: gli investigatori

programmavano alcuni appostamenti e, nel giro di una settimana, registravano il passaggio di ben 10

veicoli che scaricavano rifiuti edili pur non essendo registrati nell’Albo nazionale dei gestori

ambientali, iscrizione obbligatoria per questa specifica attività.

L’esito della prima fase veniva comunicato alla Procura della Repubblica che autorizzava

perciò il prosieguo dell’indagine. Nei mesi di marzo-aprile il Nucleo aggiungeva altri 30 nuovi veicoli

all’elenco dei mezzi che scaricavano illecitamente materiale di risulta sempre nella stessa area.

Oltre a ciò scopriva – in particolare – che il materiale di risulta non veniva sottoposto alle analisi

obbligatorie per verificarne l’eventuale pericolosità ma veniva subito trasformato, insieme agli altri

inerti, da rifiuto a prodotto: in parole povere e a grandi linee, il processo iniziale di frantumazione e

compattamento dei rifiuti, finalizzato al riciclo nel settore edile. Dopo questa prima trasformazione

il materiale veniva caricato su autoarticolati della portata di 32,5 tonnellate, alla volta di alcune

discariche di San Vito al Torre (una vecchia cava non più autorizzata nemmeno al ripristino

ambientale), Versa e Campoformido (discarica chiusa nel 2008). I risultati raggiunti facevano di fatto

emergere l’ipotesi di un’attività criminosa organizzata: l’operazione passava quindi sotto il

coordinamento del sostituto procuratore Dott. Frezza e in parte affidata alla Direzione

Distrettuale Antimafia.

Dalla fine di marzo a pochi giorni fa, gli operatori hanno documentato 14 viaggi, grosso

modo più di 450 tonnellate di scarti illeciti. Alcuni di questi autoarticolati, fermati per un controllo

durante il tragitto, esibivano nel formulario destinazione e tipo di carico fasulli.

Lo sviluppo dell’indagine fuori dai confini territoriali ha innescato inoltre una proficua

collaborazione con la sezione di Cervignano del Corpo forestale regionale che, seguendo altre

piste, era arrivato alle discariche accennate.

Questa mattina la perquisizione nell’area della società triestina, in contemporanea con

quelle messe in atto dalla Forestale preso le discariche isontino/friulane: solo a Trieste sono stati

posti sotto sequestro un camion, due ruspe, e un enorme quantitativo di rifiuti e materiale

triturato; la Forestale invece poneva sotto sequestro la cava, la discarica e un autoarticolato usato

per il trasporto dei rifiuti.

10 le persone iscritte nel registro delle persone indagate per concorso continuato

nell’attività organizzata per il traffico di rifiuti (Codice penale, articoli 81, 110 e 452 quaterdecies).