La PL ferma un c.d. parcheggiatore abusivo non in regola con il permesso di soggiorno

Presenza sul territorio per una città più sicura e più bella ma soprattutto per il rispetto della legalità. Sono proprio i controlli che mirano al decoro urbano a dare l’opportunità di fare verifiche più approfondite e non è raro che finiscano per rivelare situazioni ancor più gravi.

E’ quanto è successo qualche sera fa: mentre la Polizia Locale pattugliava le Rive com’è solita fare con assiduità, è stata avvicinata da un cittadino che indicava la presenza dei c.d. posteggiatori abusivi, un po’ più lontano: questi sono soliti segnalare uno spazio libero per parcheggiare in cambio di una moneta o dell’acquisto di un braccialetto o un accendino; il cittadino parlava di modi insistenti, minacciosi e si dichiarava timoroso di lasciare il suo mezzo incustodito.

Gli operatori rintracciavano, davanti al Salone degli Incanti, un ragazzo1 con un po’ di cianfrusaglie da scambiare con le offerte di denaro: non aveva documenti d’identità con sé, ad eccezione di un permesso di soggiorno scaduto nel 2015. Non solo, dall’archivio del Ministero dell’Interno si scopriva avere altri precedenti penali e un decreto di espulsione dal territorio nazionale, scaduto il 30 maggio dell’anno scorso.

Si è reso perciò necessario accompagnarlo prima in Questura per la fotosegnalazione e poi alla Caserma San Sebastiano dove si è formalizzata la denuncia per inosservanza dell’ordine del Questore e la sanzione amministrativa per aver infranto il nuovo Regolamento di polizia urbana2 che implica anche il sequestro della merce ai fini della confisca.

1 G.I. le sue iniziali, 21 anni di origine senegalese

2 Regolamento di polizia urbana, art. 9 lettera R: è vietatoostacolare il parcheggio dei veicoli, indirizzare gli stessi negli stalli di sosta pubblici o privati aperti al pubblico in assenza di adeguato titolo. E’ parimenti vietato indirizzare i veicoli negli stalli, richiedendo una ricompensa in denaro o comunque proponendo l’acquisto di merce anche di scarso valore, collanine, braccialetti, libretti, finalizzata direttamente o indirettamente all’ottenimento di un importo di denaro. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della confisca amministrativa della merce offerta, come disposto dall’art. 20 della Legge 689/81, previo sequestro cautelare ai sensi dell’art. 13 della stessa Legge”. La sanzione è di 50 euro