Due anni di reclusione alla badante arrestata per maltrattamenti alla donna anziana che aveva in cura

Nel novembre dell’anno scorso una badante di 68 anni, Medea Davitashivili, era stata arrestata e condotta in carcere con le accuse di maltrattamenti e violenza domestica, in applicazione del Codice rosso.

Nei giorni scorsi il G.U.P. del Tribunale di Trieste, Luigi Dainotti, ha condannato la donna a due anni di reclusione in rito abbreviato.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trieste erano state affidate al Nucleo Contrasto Violenza e Stalking (di recente istituzione in seno al Corpo della Polizia Locale); gli investigatori, col supporto della famiglia dell’anziana inerme vittima, avevano così potuto documentare le vessazioni e le violenze di cui era vittima la donna e, alla conclusione delle indagini, avevano arrestato la badante in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Durante le indagini gli investigatori avevano anche denunciato la Davitashivili e la figlia di questa (anch’essa badante a Trieste) per concorso in furto aggravato, in relazione alla sparizione di alcuni gioielli dell’anziana assistita ed a una serie di furti, di vari prodotti, in un grande supermercato cittadino; per questi procedimenti il processo deve ancora essere celebrato.