Arrestato responsabile di alcuni furti: denunciato il complice

Dopo laboriosa attività d’indagine il Nucleo di polizia giudiziaria della Polizia Locale ha individuato i responsabili di alcuni furti avvenuti a Trieste un paio di mesi fa.

Il 10 marzo scorso, nei pressi di viale XX Settembre, tre individui avevano rubato un casco agganciato a un motociclo in sosta, ignari che una telecamera li aveva ripresi. Il video era stato postato sui canali social dal proprietario del mezzo ed attentamente analizzato dalla Polizia Locale ricavandone utilissime informazioni, determinanti – in un momento successivo – per l’individuazione dei responsabili.

Due settimane dopo, il Nucleo di P.G., nel corso di un servizio di prevenzione in borghese arrestava per furto aggravato in flagranza un uomo del ’96 (A.S.A.) per aver sottratto uno zaino all’interno di un autocarro in sosta nei pressi di Largo Barriera Vecchia, insieme ad un complice datosi però alla fuga: di nuovo fondamentali i filmati delle telecamere di sorveglianza (bus della Trieste Trasporti) per definire la dinamica del reato e dare un volto al complice. Non solo: gli elementi acquisiti in precedenza consentivano agli operatori di ascrivere proprio ad A.S.A. la paternità del furto del casco.

Ad aprile e su delega della Procura della Repubblica, gli investigatori procedevano alla perquisizione presso il domicilio del giovane – una struttura di accoglienza in Barriera Vecchia – dove venivano trovati, oltre ad abiti e accessori usati durante del furto (da lui e dai complici), quasi 40 grammi di hashish (sequestrati) e una bici elettrica da circa 2000 euro, risultata anch’essa rubata (e restituita subito, grazie al numero di telaio, al legittimo proprietario).

Qualche giorno dopo gli operatori riuscivano ad identificare il secondo dei tre ladri sulla scorta delle informazioni acquisite sino a quel momento: la conferma che E.M. – 31enne senza fissa dimora – fosse effettivamente uno dei complici veniva dallo stesso giubbotto, lo stesso usato il giorno del furto, ma soprattutto un particolare fisico che non era sfuggito agli investigatori nell’analisi del video.

A.S.A., ora in carcere, dovrà rispondere di furto aggravato in concorso1, ricettazione2 e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio3; E.M., è stato invece denunciato per furto aggravato continuato in concorso4. Proseguono le indagini per individuare il terzo complice.

1 Codice penale, artt.110, 624 e 625

2 Codice penale, art. 648

3 DPR n°309/90, art. 73

4 Codice penale, artt. 81, 110, 624 e 625