Arrestata badante per maltrattamenti alla donna anziana che aveva in cura

Schiaffi, insulti, strattoni, spintoni e tirate di capelli all’anziana signora ultraottantenne che doveva assistere.

Per questo una badante (68 anni georgiana) è stata arrestata e condotta in carcere dagli operatori del Nucleo contrasto violenza stalking e abusi con le accuse di maltrattamenti e violenza domestica, in applicazione del Codice rosso.

Il Nucleo della Polizia Locale di Trieste, è operativo da molto tempo ma costituito formalmente nello scorso marzo, con personale altamente specializzato su queste tematiche.

Le indagini sono state avviate dopo che la figlia dell’anziana si era rivolta alla Polizia Locale: negli ultimi tempi la madre manifestava comportamenti preoccupanti, era stranamente remissiva, timorosa, spaventata.

La prima fase dell’indagine – dopo aver interpellato alcuni vicini per acquisire ulteriori riscontri – si concludeva in brevissimo tempo con la trasmissione di un’informativa alla Procura della Repubblica: il magistrato Chiara De Grassi delegava quindi la Polizia Locale ad una mirata attività d’indagine, con l’ausilio di intercettazioni ambientali, audio e video.

Sono bastati un paio di giorni per acquisire un quadro accusatorio alquanto corposo. Di concerto con l’Autorità inquirente – costantemente aggiornata di quanto succedeva nell’appartamento – la mattina del 21 novembre, gli agenti del Nucleo si presentavano alla residenza dell’anziana maltrattata e traevano in arresto la badante per la flagranza del reato (Codice penale, art. 572); successivamente veniva trasferita al carcere di via Coroneo a disposizione del magistrato.

A carico della donna, oltre alle gravi accuse per le violenze inferte all’anziana, è stato ipotizzato anche il reato di furto aggravato, in concorso con sua figlia (Codice penale, artt. 110, 624 e 625): nel corso dei pedinamenti durante l’indagine, era stato accertato infatti che le due congiunte avevano sottratto merce dagli scaffali di un supermercato cittadino.